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22 aprile 2014

Caparezza - China Town

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Non è la fede che ha cambiato la mia vita ma l'inchiostro
Che guida le mie dita, la mia mano, il polso
Ancora mi scrivo addosso: "Amore corrisposto"
scoppiato di colpo come quando corri, Boston.

non è la droga a darmi la pelle d'oca ma,
pensare a Mozart, in mano la penna d'oca, là
sullo scrittoio a disegnare quella nota,
Fa La storia, senza disco, nè video, nè social

Valium e Prozac non mi calmano, datemi un calamo,
o qualche penna su cui stampano il nome di un farmaco
solo l'inchiostro cavalca il mio stato d'animo
chiamalo ippotalamo, lo immagino magico tipo Dynamo

Altro che Freud ho un foglio bianco
per volare alto la marchio come l'ala di un Albatro
per la città della China mi metto in viaggio
da bravo pellegrinaggio, ma non a Santiago,
vado a China Town

Vado dagli Appenini alle Ande
nello zaino i miei pennini e le carte
dormo nella tenda come uno scout
scrivo appunti in un diario senza web layout

China Town

il luogo non è molto distante
l'inchiostro scorre al posto del sangue
basta una penna e rido come fa un clown
a volte la felicità costa meno di un pound

China Town
il mio Gange, la mia terra Santa, la mia Mecca
il prodigio che dà voce a chi non parla, a chi balbetta
una landa lontana, come un amico di penna,
dove torniamo bambini come in un libro di Pennac
lì si coltiva la pazienza degli amanuensi
l'inchiostro sa quante frasi nascondono i silenzi
d'un tratto esplode come un crepitio di mortaretti
come i martelletti dell'Olivetti di Montanelli
le canne a punta cariche di nero fumo, il vizio,
di chi stende il papiro come uno scriba, Egizio

Questo pezzo lo scrivo ma parla chiaro
nell'inchiostro mi confondo tipo caccia al calamaro
sono Colombo in pena che se la rema
nell'attesa di un attracco nella rena, salto la cena
scende la sera, penna a sfera sulla pergamena, ma
non vado per l'America, sono diretto a China Town

Vado dagli Appenini alle Ande
nello zaino i miei pennini e le carte
dormo nella tenda come uno scout
scrivo appunti in un diario senza web layout

China Town

il luogo non è molto distante
l'inchiostro scorre al posto del sangue
basta una penna e rido come fa un clown
a volte la felicità costa meno di un pound


E' con l'inchiostro che ho composto ogni mio testo
ho dato un nuovo volto a questi capelli da Billy Preston
e il prossimo concerto, spero che arrivi presto
entro sudato nel furgone, osservo il palco spento
lo lascio lì dov'è, dal finestrino il film è surreale, da Luis Buñuel
arrivo in hotel e la stanza si accende,
è quasi mattino, c'è sempre una penna sul comodino..

China Town

il luogo non è molto distante
l'inchiostro scorre al posto del sangue
basta una penna e rido come fa un clown
a volte la felicità costa meno di un pound

Caparezza - Comunque Dada

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Le quattro di notte, sono in pigiama
in preda alla noia scendo sotto casa
salgo sul tettuccio di quel fuori strada
col megafono a palla canto una serenata

Comunque Vada
Comunque Dada
Comunque Vada
Comunque Dada

Scoppia la guerra, io me ne scappo,
ma quale patria, io me ne sbatto,
tu mi imponi le divise, io me le strappo,
ho due bottiglie, tu combatti, io me le stappo.

Disertore a vita, e me ne vanto,
se foste come me non ci sarebbe guerra in atto.
La cadenza e il passo sono demodè,
Io la sera me la spasso..

Al Cabaret Voltaire!
Comunque Vada
Comunque Dada
Comunque Vada

Al Cabaret Voltaire!
Comunque Vada
Comunque Dada
Comunque Vada

Qualcuno mi accusa, sei una sanguisuga,
rispondo: fallo pure tu, vieni avanti suca!
ho ancora voglia di irritarti, morso di zanzara,
e te lo manifesto Dada, come Tristan Zara.
Sono la negazione, sono irrazionale,
amo l'arte detesto l'orgoglio nazionale.

Rompo gli schemi,
tu rompiti tibia e perone!
Perché non vieni insieme a me..

Al Cabaret Voltaire!
Comunque Vada
Comunque Dada
Comunque Vada

Al Cabaret Voltaire!
Comunque Vada
Comunque Dada
Comunque Vada

Comunque Vada
Comunque Dada
Comunque Vada
Resto comunque Dada

Io vedo solo una strada
Comunque Dada

Qualsiasi cosa accada
Comunque Dada

Rimetto in discussione tutto,
proprio tutto,
proprio tutto,
proprio tutto,
forse non sono Dada, ma solo un po',
Dada un po', dada un po'!



Mi interessa l'arte,
ma le emozioni zero,
mi ha detto: Capa io canto le mie canzoni fiero!
Si, mi ricordano un'opera di Manzoni, credo,
e non parlo di Alessandro, ma Manzoni Piero.
Questa canzone è ready made,
nata già pronta,
e suona come fare i baffi sulla Gioconda,
più fastidiosa di un nuvolo di pettegole,
ma rende la mia vita più piacevole,
al Cabaret Voltaire!

Frasi sconnesse sgorgano dall'ugola,
Jolifanto bambla o falli bambla, Hugo Ball,

non hai capito nulla,
copia incolla, Googla,
neologismi sciapi ovunque come la rucola.

E non mi smuovi, no,
proseguo indomito,
a vedere il bello ovunque,
pure nel mio vomito.

è stravaganza,
vacanza extra,
passo la vita che mi resta

al Cabaret Voltaire!
al Cabaret Voltaire!
al Cabaret Voltaire!
al Cabaret Voltaire!


Comunque Vada
Comunque Dada
Comunque Vada
Comunque Vada
Comunque Dada
Comunque Vada